JOSÉ PULIDO/ POESÍA VENEZOLANA/ EDICIÓN BILINGÜE ITALIANO - ESPAÑOL/TRADUCCIÓN: INGRID DUSSI/COMPILACIÓN: HEBE MUÑOZ/LA CASA QUE SOY

José Pulido/ Villa de Cura, estado Aragua - Venezuela.
 Fotografía: Gabriela Pulido 

PARLIAMONE

Vedi come cambia e ritorna a essere e poi è un’altra immagine

di fattezze naturali, mano d’opera,

belle invenzioni infette d’orbita?

Vedi l’esistenza? Senti la scissione delle distanze?


- Sì, ma la mente è potente e può rannicchiarsi in un inganno

- Non c’è inganno: la mente è il miracolo e il mistero

è la grammatica accesa da astri silenziosi

La mente informa che siamo dal di fuori e nel mezzo

siamo esseri di fuoco, corpi di oscurità

 

Non si tratta di abbellire, ma che bello, che carino

credere di dover allestire uno stenditoio

solo per la trapunta della felicità che hai tra le mani


Non è dire che tutto odora di buono,

Non è tirare in ballo le apparenze

- Lascia le apparenze in pace -

 

Pensa a una frusta che stacca la carne

percorre un parto lentamente

- conchiglia d’utero –

fino a quando riuscirai a esprimere la minima verità

perché a partire da lì potresti incontrare

il barbaro volere della bellezza

che è come un essere nascosto nel frutto di dentro

e nel miglior minuto chissà tu riceva il suo veleno d’oro

 

 HABLAR DE ESO

¿Ves cómo cambia y vuelve a ser y luego es otra imagen

de hechuras naturales, mano de obra,

inventos hermosos infectados de órbita?

 

¿Ves la existencia? ¿Sientes la escisión de las distancias?

 

-Sí, pero la mente es poderosa y puede acurrucarse en un engaño

-No hay engaño: la mente es el milagro y el misterio

es la gramática encendida por astros silenciosos

La mente informa que estamos por fuera y en el medio

somos seres de fuego, cuerpos de oscuridad


No es adornar qué lindo, qué bonito,

creer que se funda un tendedero

con la colcha de la felicidad entre las manos


No es decir que todo huele bien

No es sacar a colación las apariencias

-Deja las apariencias en paz-


Piensa en un látigo arrancando carne

recorre un parto lentamente

-caracol de útero-

hasta que logres expresar la mínima verdad

porque a partir de ahí podrías encontrar

el bárbaro albedrío de la belleza

que es como un ser escondido en el fruto de adentro

y en el mejor minuto quizás recibas su veneno de oro


RAPPORTO DISUGUALE

 Accetto l’instabile come musica propria,

l’incertezza nei venti marini

 

Il dubbio è un alimento vero

un’ostrica semplice

la speranza si semina e si raccoglie

in un terreno immateriale

 

L’attività dello specchio

è consegnare al tempo la luce che ci cade

 

Un azzurro si dissangua nel cotone inusitato

sotto si uniscono le bromelie e il sole

con il gelido vento che interviene

 

Il mio grigiore da tetti di zinco

ha visto piogge che rannuvolano il paesaggio

L’acquazzone colpisce e si ferma

e ritorna a colpire ciò che il sole ha creato

 

Arriva con lentezza il dispaccio familiare

- È nato qualcuno

- La paura travolge

- Orfanezza e vedovanza

- Ultima fila verso la terra promessa

- File nelle carceri, negli obitori, negli ospedali

- Alzarsi presto per avere un nome

e aspettare che succeda

 

Rispondo con i fatti più recenti,

mi faccio carico delle vicinanze

fare amicizia con boschi di parole

Una foglia verde a punto di battere le ali

Assediata da insetti mentre tesse un susurro

 

Una foglia dorata che ha ingoiato l’estate

con voglia di scappare verso i confini

 

Una foglia secca buttata nel sentiero

come un’orma di unicorno

perdendo i suoi ricami naturali ma indorata

dalla fame fragrante della terra

 

Mi sto disfacendo in ogni riga

questo verso è un filo, una particella

un atomo di una cosa appassionata

se leggi, quando leggerai, scusa le viscere

 

INFORME DESIGUAL

 Acepto lo inestable como música propia,

la incertidumbre en los vientos marinos

 

La duda es un alimento verdadero

una ostra sencilla

la esperanza se siembra y se cosecha

en un terreno inmaterial

 

El oficio del espejo

es entregar al tiempo la luz que se nos cae


Un azul se desangra en el algodón inusitado

abajo se juntan las bromelias y el sol

con el gélido viento interviniendo

 

La grisura mía de los techos de zinc

ha visto lluvias que nublan el paisaje

El aguacero golpea y se detiene

y vuelve a golpear lo que el sol ha creado

 

Llega con lentitud el parte familiar

-Ha nacido alguien

-El miedo arrasa

-Orfandad y viudez

-Última hilera hacia la tierra prometida

-Colas de cárcel, de morgue, de hospital

-Madrugar para tener un nombre

y esperar que suceda

 

Respondo con lo más reciente,

lo que asumo a diario

el asunto de las cercanías

hacer amistad con bosques de palabras

 

Una hoja verde a punto de aletear

asediada de insectos mientras teje un susurro

 

Una hoja dorada que se tragó el verano

con ganas de escaparse a los confines 

 

Una hoja seca tirada en el camino

como una huella de unicornio

perdiendo su bordado natural pero adorada

por el hambre fragante de la tierra

 

Me estoy deshaciendo en cada línea

este verso es un hilo, una partícula

un átomo de cosa apasionada

si lees, cuando leas, perdona las entrañas


ESSERE UN PEZZO DI PANE

Puoi essere una persona generosa senza nessun gesto di cattiveria latente.

Puoi essere un pezzo di pane come si suole dire. Ciononostante qualcuno ti odierà

perché stai interferendo in una tra le sue più redditizie convinzioni.

Interferirai senza nemmeno saperlo. Il solo fatto di non voler fare del male a nessuno è altamente offensivo, perché coloro che desiderano fare del male per ics causa sentiranno che stai criticando il loro modo di vivere

 

 SER UN PAN

Puedes ser una persona generosa sin ningún acto de maldad latente.

Puedes ser un pan como quien dice. Y sin embargo alguien te odiará

porque estarás estorbando alguna de sus creencias más rentables.

Estorbarás sin siquiera saberlo. El solo hecho de no querer hacerle mal a nadie es altamente ofensivo, porque quienes desean hacer mal por equis causa sentirán que criticas su modo de vida.



José Pulido/ Poeta Venezolano.
Fotografía: Gabriel Pulido 

José Pulido/

Poeta, scrittore e giornalista, è nato in Venezuela il 1° novembre 1945.

Vive a Genova, Italia. Nel 2000 ha ricevuto il Premio Municipale di Letteratura, Menzione di Poesia, per la sua raccolta di poesie Los Poseídos. Nel 1989 il Secondo Premio Miguel Otero Silva per il romanzo, Editorial Planeta. Ha pubblicato sette raccolte di poesie e nove romanzi.

Fa parte dell'Antologia DIRE CHE SONO STATO XV Incontro di Poeti Iberoamericani (Antologia in omaggio a Miguel de Unamuno); Antologia per otto secoli, XXI Incontro dei poeti iberoamericani, Salamanca, Spagna; World here XXIII Incontro dei Poeti Iberoamericani a Salamanca; tra l'altro. È stato invitato a festival in Iraq, Colombia, Brasile, Cile, Spagna e Genova. Nel 2012 ha partecipato come ospite agli Incontri dei Poeti Iberoamericani tenuti a Salamanca.

Nel 2018, 2019 e 2020 è stato invitato al Festival Internazionale di Poesia di Genova. Dal 2018, il Literary Paper di El Nacional pubblica le interviste che ha condotto con creatori e artisti nella serie di domande di José Pulido.

Pubblicazioni più recenti:

Il ponte è la parola Antologia dei poeti venezuelani nella diaspora

Compilation Kira Kariakin ed Eleonora Requena, per Caritas.

Poeti Uniti per il Venezuela, Parole di Libertà edito da Borella Edizioni, evento sostenuto dall'Associazione culturale Orquidea de Venezuela, con sede a Milano.

Ferite spaziali e marmellate fatte in casa, raccolta di poesie, Barralibros.editores,

Il vecchio esilio non è mai un artificio, Ediciones Pavilo, Manuscritos Madrileños

Gli spazi dell'addio e altre poesie, antologia, I mercati della Fenicia, Editoriale Ítaca

Ogni città dice sì gridano no, raccolta di poesie pubblicata in italiano e spagnolo da Borella Edizioni, Milano

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